A Roma, incastonato tra le sopraelevate di una tangenziale, una via di grande scorrimento che porta all’aeroporto di Fiumicino, proprio di fronte ad un McDonald’s, sorge un piccolissimo delizioso cimitero, il cimitero di Santa Maria del Carmine della Parrocchietta. La chiesa di Santa Maria del Carmine venne edificata nel 1772, per servire il territorio, che all’epoca era aperta campagna alle porte di Roma, fu creato poi l’annesso cimitero che entrò in funzione nel 1781, come fossa comune, e ampliato nel 1885 per gestire l’epidemia di colera che colpì la zona. Molti dei defunti caddero per la successiva epidemia di malaria dei primi del ‘900 e qualche lapide ricorda ancora qualche morto nella grande guerra, anche se ad oggi, poco rimane dei tempi più lontani. Quello che rimane però è un luogo piccolo, intimo, raccolto, ancora frequentato e curato, immerso in un fazzoletto verde da cui spiccano alti cipressi che sono visibili addirittura dal viadotto. Poche parole che descrivono chi è tumulato in quella terra, qualche fotografia in bianco e nero ancora ben leggibile, delle campanelle appese ad un albero per accompagnare col tintinnio i passi di chi cammina sull’erba bassa.